Oggi e domani, si celebra il Giubileo delle Forze Armate, un’occasione che dovrebbe essere dedicata all’onore e al riconoscimento del sacrificio quotidiano di chi veste una divisa per garantire sicurezza e legalità. Eppure, per molti appartenenti alle Forze dell’Ordine, c’è ben poco da festeggiare.
Dietro la retorica delle celebrazioni, le realtà operative raccontano una storia ben diversa: organici sempre più carenti, carichi di lavoro insostenibili, caserme inadeguate e un’esposizione mediatica che spesso ci trasforma da servitori dello Stato a bersagli di facili polemiche.
Organici ridotti, servizi sempre più gravosi
Uno dei problemi più evidenti è la cronica carenza di personale. Il turn-over generazionale non sta compensando le uscite per pensionamento, e chi resta in servizio è costretto a turni massacranti, con riposi saltati e straordinari che si accumulano. I servizi richiesti aumentano, mentre il numero di uomini in strada diminuisce, creando una pressione psicologica enorme sugli operatori.
Caserme inadeguate e mezzi obsoleti
Un’altra questione che non può essere ignorata è quella delle infrastrutture. Molte caserme sono fatiscenti, prive dei requisiti minimi di sicurezza e comfort per chi ci lavora. Spesso ci si trova costretti a operare in ambienti non idonei, con riscaldamenti malfunzionanti d’inverno e aria condizionata assente d’estate.
In un’epoca in cui la sicurezza è una priorità per lo Stato, non si può accettare che le strutture in cui vivono e lavorano i militari siano in condizioni simili.
L’esposizione mediatica e le conseguenze sul personale
Un altro problema che pesa enormemente è l’attenzione mediatica spesso sproporzionata verso gli operatori delle Forze dell’Ordine. Ogni intervento è potenzialmente un caso da prima pagina, con processi mediatici che si aprono ben prima di quelli giudiziari.
I militari dell’Arma si trovano spesso a dover agire con il timore di finire sotto accusa per aver semplicemente fatto il proprio dovere. Il risultato? Un clima di insicurezza operativa, in cui ogni decisione viene presa con il freno a mano tirato per evitare possibili conseguenze disciplinari o legali.
Un Giubileo che deve essere un momento di riflessione
Se oggi si celebra il Giubileo delle Forze Armate, sarebbe giusto farlo non solo con discorsi solenni e parate, ma con azioni concrete per migliorare la condizione di chi ogni giorno mette la propria vita al servizio dello Stato.
Servono investimenti reali: più personale, migliori condizioni di lavoro, strumenti adeguati e un supporto legale che protegga chi opera con professionalità e dedizione.
Senza questi interventi, il rischio è che la divisa diventi sempre meno un simbolo di orgoglio e sempre più un peso difficile da portare.